Maurizio    Verdecchia

Come realizzare uno Startrail – Dalla Programmazione alla Tecnica di Scatto

Come realizzare uno Startrail, andiamo con ordine : Le Origini della Parola Startrail

Questa è un’altra miniguida a vostra disposizione che vi porterà a scoprire i segreti ed i trucchi su come realizzare uno startrail, dalla programmazione alla fase di scatto.

Prima di vedere tecnicamente come si realizza uno startrail, dobbiamo partire dalle basi.

Entriamo più nel dettaglio.

Basta semplicemente tradurre il termine Startrail nella lingua italiana che già possiamo capire di cosa stiamo parlando e di quale tecnica fotografica andremo ad affrontare in questo articolo. Un Sentiero Stellare

Detta cosi può sembrare una tecnica abbastanza fantasiosa o addirittura dalla comprensione scontata da parte di chiunque osservi questo tipo di fotografie, invece, molto spesso ci troviamo a dover combattere contro la diffidenza di molti fotografi paesaggisti o semplici appassionati che ignorano da cosa derivino queste scie luminose delle stelle. Da questa diffidenza nasce questa mini guida su COME REALIZZARE UNO STARTRAIL 

Startrail Faro di Punta Palascia - Puglia

 Ma cos’è nello specifico uno startrail e come si ottiene questa rappresentazione fotografica della Realtà? 

Quante volte ci è capitato di sentir dire che le stelle camminano nel cielo durante la notte? Tantissime volte sicuramente, ne sono più che certo, ma nonostante l’effetto visivo che si percepisce ci possa convincere del contrario, è la terra a muoversi con la sua rotazione sul proprio asse e non le stelle. 

Allora questi sentieri stellari? 

Come detto in precedenza, l’effetto visivo percepito dalla terra è il movimento in senso antiorario delle stelle, quindi nel corso dell’articolo e per pura comodità di rappresentazione visiva parleremo di “movimento delle stelle” e non della terra, tenete però presente sempre che è il contrario.

Sappiamo che il movimento che una stella effettua nel nostro cielo nel corso delle 24 h, altro non è che la conseguenza della rotazione della terra  attorno al proprio asse centrale, ma quale percorso di rotazione seguono queste stelle? 

Come accennato poco fa, la rotazione completa di 360° (Cerchio completo) avviene in senso antiorario intorno ad una stella particolare, la cosiddetta Stella Polare. (Sto parlando del nostro emisfero Boreale e quindi a nord dell’equatore). 

Perchè proprio la stella polare?

Perchè è la stella che rappresenta visivamente e anche scientificamente (approssimativamente allineata con l’asse terrestre) la punta di quello che abbiamo definito il perno immaginario che sostiene la terra (Asse Terrestre), o meglio polo nord celeste.  Naturalmente quest’asse terrestre ha una rappresentazione visiva immaginaria anche per l’emisfero australe, infatti la punta inferiore questo perno è identificato a sud (Polo sud celeste)  con la stella Octantis.

L’importanza della Stella Polare nella realizzazione dello Startrail 

Come sopra accennato, poiché essa si trova in maniera più o meno approssimativa sulla proiezione in cielo dell’asse di rotazione della terra sul Polo nord, la Stella o polare “Polaris” è apparentemente ferma nel cielo, mentre tutte le altre stelle dell’emisfero boreale (NORD)  sembrano ruotarle attorno, come detto, compiendo un percorso di 360° gradi durante le 24 ore di rotazione giornalieri della terra. Ecco che diventa di fondamentale importanza capire dove si trovi la stella polare, per comprendere il movimento che faranno tutte le nostre stelle. Ma lo vedremo con calma più avanti con qualche rappresentazione grafica.

Ora entriamo nel cuore dell’argomento. Quindi fondamentalmente questo Startrail cos’è?

Nulla di fantascientifico e artificiale, ma bensì il semplice risultato della cattura da parte del sensore del movimento che queste stelle compiono durante un tempo di scatto relativamente lungo (1/2/3 ore).

Questa ripresa viene effettuata tramite i sensori delle nostre reflex o mirrorless, che tramite 2 sistemi di scatto diversi (O con scatto singolo e tempo di esposizione lunghissimo, o con più scatti consecutivi di circa 30 secondi uniti poi in post produzione), riescono a tracciare tutto il percorso citato in precedenza.

 

La nostra cattura porterà a questo risultato finale. 
Risultato della somma di circa 180 scatti della durata di 30 secondi. Primo piano realizzato a parte con un’esposizione in modalità bulb a F4 Iso 800 4 minuti di esposizione. - Anche in questo caso il primo piano è stato realizzato a parte con uno scatto singolo e l’utilizzo della tecnica dello Steel Wool  

LA PROGRAMMAZIONE

Come in tutta la fotografia di paesaggio, anche lo startrail pretende la sua parte di programmazione e ci sono alcuni elementi da tenere in considerazione:

Quando andare? 

Non c’è un periodo dell’anno particolare per realizzare uno strartrail, di certo la parola  stella e la parola nuvola, non viaggiano in perfetta sintonia in questa tecnica, ne deriva che i mesi estivi e primaverili offrano più chance di scatto.
Se siete fortunati, anche le notti invernali possono regalare ottime soddisfazioni, basta monitorare bene il meteo.  E la LUNA? 

Ebbene si, anche di quest’ultima dobbiamo tener grande considerazione. Se da un lato può darci una grossa mano per il primo piano, dall’altro può rendere molto difficile il nostro lavoro. Inquadrando verso nord il problema non si pone quasi mai, ho detto quasi, perchè in alcuni casi ed inquadrature potremmo ritrovarcela in mezzo alle scatole.

Personalmente preferisco programmare sapendo che la luna sia alle mie spalle durante la fase di scatto in modo tale da illuminare il primo piano, quindi è da tener sempre ben in conto, tutti gli orari del sorgere e del calare della luna, unitamente a tutte le sue fasi. Nelle notti di luna piena, ci si ritrova quasi a scattare ad iso 100 per non avere troppa luce nella scena ed il risultato finale del cielo biancastro, a volte può risultare fastidioso.

Uno sguardo sempre al Meteo e alla Luna

Per una corretta programmazione è doveroso tener conto anche delle condizioni meteo, non è pensabile di realizzare uno startrail con un cielo luminoso, dunque, dovete cercare una notte di cielo sereno, potete aiutarvi con l’App Windy, ne ho parlato meglio nel seguente articolo, clicca sull’immagine per leggerlo:

 


Se vuoi scoprire come programmare alla perfezione una notte fotografica, magari della via lattea, non puoi perderti il seguente ebook. C’è tutto quello  che devi sapere per programmare la fotografia del cielo notturno e soprattutto della Via Lattea

copertina prodotto su come fotografare la via lattea

Cosa fotografare? 

Rispondendo a questa domanda veniamo al punto cruciale di tutta la tecnica. 

Ne ho parlato già in precedenza sull’importanza di includere la stella polare nella realizzazione di uno startrail e ribadisco ulteriormente che riuscire a realizzare uno startrail includendo all’interno dello stesso la stella polare, cambierà sostanzialmente la forza visiva della vostra immagine.  

La stella polare ci consentirà di riuscire a riprodurre il famoso vortice stellare. 

Abbiamo già detto che il classico vortice polare si ha puntando la nostra ottica verso nord, per questo motivo diventa importante riuscire ad incastonare sotto di esso, un primo piano di valore compositivo degno di nota. Tutto questo non è mai facile ed ecco perchè è opportuno programmare bene. 

Vi lascio alcuni esempi su come utilizzare un primo piano simmetrico al vortice polare.

Startrail Trabocco Punta Aderci - Circa 120 scatti ad F4 Iso 800 30 secondi - Potete notare che la luna alle spalle contribuisce notevolmente all’illuminazione del cielo e del primo piano, pertanto ho utilizzato un diaframma più chiuso ed iso più bassi, vedrete nel seguito dell’articolo come utilizzare iso e diaframmi.

Come trovare la Stella Polare.

Trovare la stella polare è abbastanza semplice se si ha un pò di esperienza fotografica e si conosce il cielo notturno, ma potrebbe risultare difficoltoso per qualcun altro. 

Riporto qui di seguito alcuni consigli per individuare in maniera la Stella Polare. 

N. 1 Se non riesciuti ad orientarti utilizzate la bussola del tuo cellulare per individuare il Nord.

N. 2 Utilizzate le App del tuo cellulare per individuare la stella polare. Alcune App ti consentono di usare la fotocamera del tuo smartphone per simulare la visione del cielo notturno. 

N. 3 Individuate la costellazione dell’Orsa Maggiore (è una delle costellazioni più luminose e facili da individuare) e calcolate circa 5 volte la distanza tra le ultime due stelle della citata costellazionem verso destra come di seguito indicato. Naturalmente a seconda dell’orario in cui stai individuando la polare, l’orsa maggiore potrebbe trovarsi più in alto o in basso e pertanto la linea da tracciare sarà più o meno in diagonale. Attenzione, non pensate che la stella polare sia l’oggetto più luminoso del cielo.

E se non fotografo la stella polare lo startrail posso farlo lo stesso?

Assolutamente si, cambierà logicamente il risultato finale nel termine grafico di visualizzazione delle stelle nel cielo. In sostanza non avremo più il classico vortice polare ma risultati diversi, come ad esempio quello dall’inversione polare se stiamo puntando verso est o ovest. 

Vi mostro qualcosa di diverso 

Guardate bene, puntando verso est o ovest, avremo come risultato quello dell’inversione polare, le stelle nell’emisfero sud hanno visivamente una rotazione inversa attorno al suo polo, pertanto avremo come risultato parte della foto dove visivamente le stelle fanno quasi un percorso opposto, emisfero nord movimento antiorario, emisfero sud movimento orario.
Anche in questo caso potete vedere l'inversione polare. In alto a destra, fuori dal frame si trova la stella polare, mentre sotto l'orizzonte a sinistra la rotazione dell'emisfero australe.

L’ATTREZZATURA

Non è necessaria un’attrezzatura particolare, ma alcune cose è necessario averle per forza e vi elenco quali:

Reflex o Mirror Less (Non serviranno impostazioni iso elevatissime, quindi state tranquilli, potrebbe bastare anche una semplice entry level)

Un cavalletto abbastanza stabile. 

Un dispositivo di scatto remoto. Non è necessario avere per forza un intervallometro, basta anche avere un semplice telecomando a filo che dia la possibilità di bloccare il tasto di scatto. (Vi spiego un semplice trucchetto, impostate il tempo di esposizione, spostate la modalità di ripresa da singolo a raffica e fate partire la sessione la sessione fotografica dello startrail bloccando il tasto di scatto. Ogni qualvolta finisce l’esposizione del singolo scatto, la nostra reflex riprenderà subito con quello successivo. Non avrete la possibilità di quantificare il numero di scatti, ma basta tener d’occhio la durata della sessione. 120 scatti da 30 secondi, quantificando l’intervallo fisico tra uno scatto e l’altro sono poco più di 1 ora. 

Un’ottica grandangolare. Non c’è un obbligo particolare relativamente alla focale da utilizzare, se volete però realizzare un vortice polare, per riprendere sia primo piano che stella polare avrete sicuramente bisogno di un grosso range focale, dai 10 mm fino a massimo 18/24 mm.

COME REALIZZARE UNO STARTRAIL – LA TECNICA

Una volta accennati gli elementi specifici che costituiscono uno startrail non ci rimane che andare a vedere tecnicamente come realizzarlo.

Abbiamo detto che le modalità di ripresa principali sono 2:

  • Scatto lungo in posa B;
  • Serie di scatti della durata di 30 secondi

Nel presente articolo andremo ad affrontare tecnicamente la realizzazione della serie di scatti della durata di 30 secondi. La prima tecnica con scatto lungo in posa B è una tecnica sostanzialmente usata in pellicola e pertanto prima dell’avvento del digitale. Nulla osta alla realizzazione anche di un unico unico, però se non si è esperti nella gestione di determinati fattori, è preferibile realizzare la seconda modalità.

Ma quanto deve essere lunga una sessione fotografica per avere un ottimo startrail?

L’esperienza maturata in questi ultimi anni mi porta a dire che durante la fase di programmazione dello startrail, dobbiamo tener presente che la durata di scatto deve oscillare dai 60 ai 120 minuti. Sotto questo limite le scie risulteranno troppo corte e l’effetto classico dello startrail rischia di perdere tutto il colpo d’occhio abituale. 

In conseguenza di quanto appena accennato, gli scatti necessari per la realizzazione di uno startrail saranno dai 120 ai 240*

*per la lunghezza dell’esposizione dovete sempre tenere in considerazione anche la focale che si sta utilizzando. Più ampio sarà il raggio visivo della nostra ottica, molto più lento sarà il percorso che la stella farà all’interno del nostro frame, di conseguenza se stiamo realizzando uno startrail a 16mm, ci vorranno circa 150 scatti della durata di 30 secondi, e circa 300 scatti della durata 15 secondi. Al contrario se state realizzando uno startrail con una focale di 200mm,  il percorso visivo che la stella compie all’interno del frame sarà  molto più rapido, pertanto, per avere un ottimo risultato occorreranno molti meno scatti.

 

Un esempio di startrail realizzato con una focale di circa 100mm, la durata dello scatto è di circa 10 secondi per un totale di circa 90 esposizioni. Il movimento delle stelle è visivamente molto + veloce con una focale maggiore, pertanto la realizzazione dello startrail dura molto meno.

Attenzione, nulla vieta di realizzare uno startrail di durata superiore alle 2 ore, con gli appositi accorgimenti e l’utilizzo di appositi battery pack collegati alla nostra macchina, si possono arrivare anche a 6/7 ore di scatto, di certo però, possiamo affermare che mai nessuno riuscirà ad avere un anello completo dello startrail; lo abbiamo detto in precedenza, per compiere l’intero giro intorno al proprio asse, la terra impiega 24 ore, pertanto, la cattura dello startrail effettuata durante la notte riuscirà solo a riprendere parte del percorso. Quando vedete interi anelli, altri non sono che startrail FAKE realizzati tramite photoshop in maniera artificiale. 

 

LA FASE DI SCATTO 

Gli scatti per realizzare uno startrail hanno delle impostazioni semplicissime che variano a secondo degli elementi naturali presenti nella scena che stiamo riprendendo, ma andiamo a piccoli passi.

RACCOMANDAZIONI IMPORTANTISSIME PER LA REALIZZAZIONE DI UNO STARTRAIL 

Scattiamo in sempre in Raw. Si sono d’accordo, potrebbero bastarvi dei jpg per il cielo, non avete dettagli particolari da recuperare, ma scattate in raw, perderete qualche minuto in più in post produzione, ma se dovete fare qualche lavorazione particolare avrete maggior margine di recupero. 

Fate attenzione, durante la realizzazione di uno startrail dovete assolutamente disattivare la riduzione del rumore e delle lunghe esposizioni, che di solito sono attive sulle vostre macchine. Lasciate tutti i settaggi su Off – I Dark frame necessari per la riduzione del rumore li farete a parte al termine della sessione di scatto.

L’autofocus va disattivato. Fate la messa a fuoco in manuale (Ricordatevi che per mettere a fuoco quando ci troviamo completamente al buio, basta usare il live view della nostra macchina, zoommando a 10x su una delle stelle più grandi e mettere a fuoco quella stella finchè non sarà un puntino ben definito;

 

IL PRIMO PIANO

Ci sono diversi modi di riprendere il nostro primo piano per lo startrail:

Usare quello della serie dello startrail. Se il vostro scatto è ben equilibrato in termini di esposizione tra cielo e primo piano, non servirà fare uno scatto a parte, si potrà tranquillamente lasciare quello che verrà fuori dal montaggio dello startrail. 

Scatto Singolo o Mortal Night (in caso di presenza di punti luce) all’ora blu, pertanto uno scatto con le ombre più aperte ed iso sicuramente inferiori. In questo caso bisogna programmare lo scatto e senza spostare (teoricamente) la nostra macchina, attendere la notte per realizzare lo startrail. 

Mortal Night (in caso di presenza di punti luce), in notturna, Meno rumore ma più scatti e post produzione più lunga.

Scatto Singolo in modalità Bulb durante la notte (Usato generalmente per le scene senza punti luce (Es. Montagna). Uno scatto realizzato a diaframmi molto aperti dove il tempo di scatto può essere superiore anche ai 3 o 4 minuti, con degli iso di partenza mai superiori ai 400/800 iso;

Serie di almeno 8/10 scatti di 30 secondi, con diaframma tra F4 e 5/6  (diaframmi più chiusi per avere maggiore nitidezza e profondità di campo se necessaria)  ed iso tra 3200 e 6400. In questo caso il rumore sarà eccessivo ma potremo abbatterlo tramite lo strumento degli oggetti avanzati ed i metodi serie di immagini. 

Ma devo per forza fare uno scatto a parte per il primo piano? 

Assolutamente no, come detto al primo punto del precedente paragrafo, se vi accontentate molto spesso vi basta anche solo il risultato finale dell’unione di tutti gli scatti realizzati per il cielo.  Le diverse soluzioni sopra citate sono riportate solo al fine di dare una soluzione alternativa e migliorativa al fotografo paesaggista. 

 

IL CIELO 

Il tempo di esposizione necessario per la realizzazione degli scatti che andranno a formare il nostro startrail è generalmente di 30 secondi. E’ evidente che in questa tecnica non dobbiamo temere la famosa stella mossa a causa dell’esposizione troppo prolungata in quanto successivamente andremo ad unire tutti gli scatti insieme;

L’intervallo deve essere limitato per evitare dei buchi tra uno scatto e l’altro. Non c’è un limite preciso di tempo, dipende anche dalla focale che state utilizzando, io personalmente non imposto mai oltre i 2 secondi di intervallo. (Ci sono diverse tecniche più complesse che permettono di avere degli intervalli tra uno scatto e l’altro molto più lunghi, realizzando degli appositi scatti per le stelle “sfocati”. Sfocando la stella è più grande, lo startrail sarà più morbido e visivamente anche bello, ma la realizzazione è più complessa se non avete una certa esperienza, quindi tenete l’intervallo al minimo e non fatevi problemi 

Curiosità

Posso fare più scatti da 10 secondi invece dei sopra citati 30 secondi, in modo da ridurre l’eventuale rumore termico e gli hot pixel dovute alle lunghe esposizioni?

Vi dico di si, ma tenete in considerazione che il riferimento principale rimane sempre la lunghezza complessiva della fase di scatto. Un conto è lavorare 120 scatti da 30 secondi (1 ora di scatto) ed un conto diventa lavorare 360 scatti da 10 secondi (1 ora di scatto). 

Vi ricordo ulteriormente che se state scattando con un teleobiettivo, il percorso visivo che farà la stella all’interno del vostro frame sarà molto superiore rispetto a quello che farà all’interno di un grandangolo, ne deriva che scattando a 200 mm, la stella sarà molto più grande e pertanto in 10 secondi avrà avuto un effetto visivo di movimento, molto superiore a quello che potremo notare a 30 secondi su un 14 mm. 

INFORMAZIONE IMPORTANTISSIMA RELATIVA ALLA MESSA A FUOCO

La messa a fuoco nella realizzazione di uno startrail ricopre un’importanza assai rilevante ed in pochi sanno che sbagliare volutamente la messa a fuoco delle stelle può portare a risultati molto interessanti. Si l’ho detto realimente, sbagliare la messa a fuoco.

La tecnica consiste nello sfocare le stelle in modo tale da avere uno startrail più morbido. 

Sfocando le stelle, quest’ultime saranno più grandi e pertanto anche nella fase di postproduzione l’effetto finale sarà diverso. 

Avere delle stelle più grandi non vuol dire per forza allungare i tempi di intervallo, fate delle prove, ma non è possibile fare intervalli di 30” tra uno scatto e l’altro. Io personalmente tendo lo stesso ad non lasciare intervalli oltre i 3/4 secondi tra uno scatto e l’altro. 

Questa tecnica vi permetterà anche di avere maggior colori sulle stelle da enfatizzare poi in fase di postproduzione, soprattutto il colore rosso ed il colore blu.

Ma quanto sfocare?  

Non occorre sfocare tantissimo, basta perdere leggermente il fuoco, vi mostro un esempio pratico di un raw sfocato ed il risultato finale post prodotto. 

Come potete notare le stelle sono leggermente sfocate e non perfettamente puntiformi.
Le scie sono più morbide e marcate e sopratuttto è stato possibile enfatizzare i colori rosso e blu

DIAFRAMMA ed ISO (CIELO)

Dobbiamo premettere che in fotografia non ci saranno mai delle impostazioni standard da poter seguire, ogni situazione di scatto è particolare ed ha necessità diversa di esposizione e profondità di campo, però possiamo parlare di parametri più o meno standard che possono essere utilizzati durante la realizzazione di uno startrail.

Una cosa è certa e cerco di riportarvi le mie esperienze. Uno startrail non necessita di un’elevata esposizione per quanto riguarda il cielo. (Ricordate sempre che partiamo da scatti di una lunghezza di 30 secondi e pertanto, sulla terzina tempi, iso e diaframmi, i tempi sono già al limite massimo per quanto concerne l’esposizione in modalità manuale). 

Quindi con quali impostazioni scattiamo?

Non serviranno per forza diaframmi apertissimi o impostare iso molto elevati. 

Ricordate che non stiamo fotografando la via lattea, non abbiamo bisogno di un cielo luminosissimo. Basterà la presenza di un buon numero di stelle. Per regolare bene questi parametri è d’obbligo tenere presente anche la presenza della luna o meno. Una luna in una fase molto attiva, tenderà ad illuminare sia il primo piano che il cielo stesso. 

Le impostazioni standard che utilizzo per il cielo sono queste (Valutate bene, come detto nei precedenti paragrafi, non ci sono impostazioni standard nella fotografia, ogni situazione è diversa, tenete presenti i consigli già elencati, primo piano ben esposto, cielo non per forza luminosissimo, bastano poche stelle :

Diaframma F2.8 – Iso 800/1600

Diaframma F4 – Iso 400/800 nel caso di presenza della Luna

*Massimo iso 1600 nel caso non intendiate fare un foto a parte per il primo piano ricordandosi anche di riaprire il diaframma al massimo consentito dalla vostra lente) 

*Se siete in zone molto buie e non c’è la presenza della luna, per il primo piano, vi consiglio di realizzare uno scatto a parte o una serie di immagini ad iso molto alti, 1600 iso potrebbero non bastarvi, seguite le indicazioni per la realizzazione del primo piano del paragrafo precedente.

 

I DARK FRAME

Al termine della nostra sessione di scatto, sarebbe utile o almeno consigliabile, realizzare dei dark frame

Andiamo a vedere cosa sono questi dark frame.

Sono degli scatti completamente neri, si avete capito bene, completamente neri. Servono ai programmi di post produzione per poter eliminare il rumore digitale. 

Realizzarli è semplicissimo, al termine della sessione di scatto, basta collocare il tappo davanti alla nostra lente. 

Scattate una decina di scatti con le stesse impostazioni utilizzate per la realizzazione dello startrail.

Pertanto se state scattando a F4 iso 800 30 secondi, vi basterà rimettere il tappo e fare 10 scatti a f4, iso 800, 30 secondi.

 

LA POST PRODUZIONE

La post produzione verrà affrontata in un capitolo a parte. Sto realizzando per voi un piccolissimo video su come realizzare uno startrail in post produzione. Nel frattempo vi lascio le indicazioni su alcuni dei principali software per realizzare uno startrail. Molti sono facilissimi da utilizzare. 

Startstax

Photoshop

Startrail.exe

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