Maurizio    Verdecchia

P.C.P. – I PILASTRI DELLA FOTOGRAFIA DI PAESAGGIO

PREMESSA

Se stai leggendo questo piccolo articolo è perché forse sei stato incuriosito dalla sigla iniziale PCP che ho utilizzato. 

Tranquillo, non ti parlerò di nessun partito politico o di una sigla che si rifà a qualche prodotto commerciale, ma voglio farti riflettere sull’importanza di conoscere bene le fasi fotografiche relative a Programmazione, Composizione e Post-Produzione.

Dietro ogni singola foto ben riuscita, c’è sempre un percorso lungo e faticoso, frutto di esperienza e soprattutto studio. 

Attenzione, il mio articolo non sarà una guida ne tantomeno un manuale, cercherò solo di indicarti la strada giusta per avere maggior successo con la fotografia di paesaggio o meglio, ti offrirò qualche spunto su come organizzare al meglio il tuo cammino, un workflow semplice ed essenziale dettato soprattutto da un modo di pensare molto più professionale e meno improvvisato. 

Segui questi consigli e vedreai che avrai meno margini di errore. 

Andiamo passo dopo passo a scoprire queste 3 fasi: 

1) PROGRAMMAZIONE 

2) COMPOSIZIONE 

3) POST-PRODUZIONE 



 

LA PROGRAMMAZIONE 

“Un bravo fotografo paesaggista programma sempre le proprie uscite”!

quante volte hai sentito questa frase? 

Ebbene si, è un’affermazione più che veritiera ma su cui va fatta anche un’attenta riflessione o meglio precisazione.  

Partiamo dall’aspetto puramente tecnico e meno romantico:

– Se si vuoi realizzare una specifica fotografia di paesaggio, ci sono tantissimi aspetti ed elementi che devi necessariamente conoscere prima di mettertii in cammino verso qualsiasi destinazione. Pertanto bisogna che la tua foto abbia alle spalle una fase di programmazione specifica. 

Con i moderni mezzi web, scoprire location senza spostarsi neanche dal PC è diventato facilissimo, usa:

  • 500px;
  • Instagram;
  • Facebook;
  • Google;

per una ricerca veloce su cosa vuoi fotografare, attenzione ho detto fotografare, non per forza copiare. 

Se pensi che per scattare una foto basti determinare il punto di arrivo e partire con l’auto, non sei sulla buona strada. A volte puoi essere fortunato, a volte puoi anche preferire affidarti all’istinto e alla spensieratezza di una ricerca sommaria sul posto, ma se vuoi aumentare le tue possibilità di riuscita, devi sapere a priori che i seguenti elementi vanno tenuti obbligatoriamente tenerli in considerazione: 

  • Stagione;
  • Previsioni Meteo;
  • Accessibilità Stradale e Percorsi;
  • Presenza di Lavori in Corso (Se si decide di fotografare Architettura o qualche Monumento in particolare);
  • Presenza di Eventi Pubblici e non che possano impedire l’accesso a determinati punti di scatto;
  • Altri eventuali elementi che possono compromettere la riuscita della nostra foto.

Gli stessi andranno analizzati in maniera più dettagliata e per farlo dovrai assolutamente iniziare a trasformare la tua idea in qualcosa di più concreto.

Una volta resa più concreta la tua IDEA, tutto sarà più chiaro ed il percorso di programmazione sarà più lineare e semplice da seguire.

Andiamo nel dettaglio ed affiniamo l’analisi degli elementi suddetti; 

LA STAGIONE

  1. Se parliamo di un paesaggio naturale, devi sapere bene che ci sono delle location che rendono meglio in determinate stagioni rispetto ad altre. Ricordo di aver pagato sulla mia pelle questo errore di inesperienza quando recandomi ai laghi di plitvice in inverno, non c’era più traccia di una foglia, il risultato è stato una bella gita, foto 0, forse meglio tornarci nella stagione giusta. Uno spot fotografico può cambiare tantissimo da una stagione all’altra, fotograficamente parlando, quindi massima attenzione. Molto spesso capita di voler fare una foto e non si tiene conto del periodo in cui è stata realizzata;
  2. E’ stagione/i di Via Lattea oppure no, soprattutto in che posizione si trova la via lattea in riferimento ad un particolare spot? Non si può programmare una foto alla via lattea senza determinarne prima la posizione, l’angolazione e soprattutto come si rapporta con la direzione del nostro SPOT. 
  3. Dove è direzionato lo spot? Spot da Alba o da Tramonto? A meno che lo spot non sia fotografabile su due lati, ogni spot fotografico è adatto o per alba o per tramonto ed è giusto saperlo prima;
  4. Sempre in relazione al periodo dell’anno è doveroso tenere in considerazione anche la posizione del sole. Il sole non sorge e tramonta sempre sulle stesse coordinate, è cosi da miliardi di anni e credo ci siano delle variazioni previste nei prossimi miliardi di anni (salvo asteroidi devastanti);

In via del tutto semplificata, devi tenere in considerazione che il SOLE

IN ESTATE – Sorge a NORD EST e Tramonta a NORD OVEST

IN PRIMAVERA ED AUTUNNO – Sorge ad EST e Tramonta ad OVEST 

IN INVERNO – Sorge a SUD EST e tramonta a SUD OVEST 

Se non terrai conto di suddetto fattore potresti ritrovarti anche fotografare un soggetto, con un alba o tramonto completamente dalla parte opposta, cosa non bellissima. 

Altro esempio del risultato di programmazione dello scatto. Senza programmare Stagione, Meteo, Orari, non è possibile fare questo tipo di foto. 

IL METEO 

E’ e rimane una delle valutazioni più difficili da fare in quanto condizioni fotograficamente favorelvoli rimangono fontamentali per la riuscita di un’ottima foto), ne ho parlato più dettagliatamente in questo articolo interessantissimo articolo scritto per il sito FOTOGRAFIA PAESAGGISTICA ITALIANA.

PROGRAMMARE SENZA TENERE CONTO DEL METEO SI PUO? 

Leggilo perchè ci sono molte informazioni utili su come programmare utilizzando diverse app e strumenti web. 

Neanche le previsioni più rosee sono mai certe al 100%, pertanto tocca armarsi di tanta pazienza ed essere pronti sempre ad ogni evenizienza. Resta il fatto che fare tanti chilometri senza neanche visualizzare se ci sono le condizioni ideali, non ti renderà un avventuriero della fotografia ma solo uno sprovveduto. 

ACCESSUBILITA’ STRADALE  E PERCORSI 

Come detto, nulla può essere lasciato al caso, pertanto devi valutare ogni singolo aspetto che potrebbe influire o impedire la realizzazione della tua fotografia. Uno di questi riguarda Strade e Percorsi. 

Valuta sempre per raggiungere uno spot ci sono:

  1. eventuali chiusure di strade e cancelli;
  2. percorsi particolari da seguire, lunghezza e difficoltà degli stessi. 

Non è proprio una sensazione bellissima quando si macinano tantissimi chilomentri e poi non poter realizzare uno scatto perchè un determinato posto non è accessibile oppure non idoneo da raggiungere per le nostre capacità fisiche e di movimento. 

Basta fare una breva ricerca sul web e tutto diventa molto più chiaro. 

PRESENZA DI LAVORI IN CORSO

Valuta sempre l’eventuale presenza di lavori in corso. Capita anche qui di fare tanti chilometri per fare una foto particolare, dopodichè ci si accorge che lo spot non è fotografabile perchè ci sono grù, impalcature, etc etc che ne impediscono la visibilità ottimale. 

PRESENZA DI EVENTI PUBBLICI 

Valuta la presenza di eventi soprattutto se vuoi fotografare cityscape. Potresti avere concerti e o manifestazioni che ti impediscono di realizzare quello che vuoi. A volte capita anche in montagna ma è meno frequente, però se ti ritrovi un Giro D’italia di Ciclismo nel mezzo, magari salta anche l’uscita in Montagna. Basta informarsi sempre prima e trovare una soluzione alternativa.

Per controllare tutti i sopra citati elementi e quindi fare la seconda fase di programmazione più specifica, puoi utilizzare i seguenti strumenti web:

  • Google Earth 
  • Stellarium Web (vi consente di visualizzare la posizione della via lattea in base a date ed orari prestabiliti)
  • https://www.locationscout.net/ potete avere informazioni essenziali sulla foto che volete realizzare, dalla posizione precisa di scatto al periodo ed orario migliori per fotografarlo;
  • Google Maps che vi porta direttamente sul posto per farvi acquisire una visione della location a 360 gradi. 
  • https://photoephemeris.com/ che vi consente di programmare fotografia all’alba ed al tramonto, calcolando il percorso del sole e della luna. 

Ulteriori strumenti utili per la programmazione sono quelli forniti da alcune APP e nello specifico:

  • Photophills per controllare la posizione di uscita del sole, gli orari di alba e tramonto, posizione e movimento della via lattea e tanto altro. 
  • Windy, per il controllo delle previsioni meteo più dettagliate (umidità, altezza nuvole, vento, nebbia) è facile ed intuitiva, non sempre precisa, ma trattandosi di previsioni, sfido chiunque ad avere la certezza al 100% sulle previsioni di qualsiasi sito. 
  • Clear Outside un pò meno di facile intuizione rispetto a windy ma sicuramente molto dettagliata ed attendibile per quanto riguarda le previsioni meteo. 

Meglio si sa programmare, più opportunità di buona riuscita della foto si hanno, ma sempre attenzione allo studio della Location. 

Non si arriva 5 minuti prima dell’alba o 5 minuti prima del Tramonto, una volta programmata la fotografia, la location va studiata anche sul campo, sempre e comunque. Quindi la regola è di recarsi sul posto sempre

ALMENO 1 ora prima di fotografare  

Tornando all’aspetto più romantico, ogni tanto è bello anche perdersi e scoprire nuovi posti senza fare nessun tipo di programmazione, cosa che costa ovviamente tempo e soprattutto più fatica, regalando spesso grandissime delusioni e qualche volta Grandissime soddisfazioni. 

(anche se alle scoperte dell’andare a Zonzo non ci ho mai creduto in realtà, da scoprire è rimasta la superfice di marte e qualche territorio remoto del pianeta, un fondo di programmazione e ricerca a monte c’è sempre).

LA COMPOSIZIONE 

L’ho già detto in precedenza ed è doveroso ribadirlo, un’ottima foto nasce prima di tutto da un’ottima idea, ma se a quest’ultima non corrisponde poi una corretta rappresentazione in termini di composizione, la tua ottima idea si trasformerà in un disastro. 

Quando si parla di composizione, ti sto parlando della capacità di collocare gli elementi della scena all’interno della tua immagine e, per farlo in maniera corretta ci sono delle semplici regole che devi seguire e studiare. 

La mente umana riesce a leggere determinate immagini in maniera fluida e corretta solo perchè rispettano delle proporzioni matematiche. Queste proporzioni, sono applicate da migliaia di anni da Artisti, Scultori, Costruttori, ed un motivo ben preciso ci sarà anche, non credi? 

Inizia a studiare in maniera corretta alcune di queste, tra cui (ti cito le più importanti ma ce ne sono tantissime che potresti seguire): 

  • Regola dei Terzi;
  • Delle Linee Guida
  • Delle Cornici
  • dei Pattern

ed inizia a muoverti al loro interno con le tue foto. Non è una cosa immediata, ma pian piano arriverai. Inizia guardando le foto dei migliori artisti. La tua mente va allenata costantemente. Impara anche in maniera semplice le regole e poi guarda le foto dei migliori, vedrai che sarà un ottimo allenamento per il tuo occhio. 

Fa attenzione, seguire delle regole non significa per forza copiare o rimanere ingabbiati in schemi prestabiliti, in fondo l’arte è arte e come tale, è soggettiva, però per iniziare è sempre meglio avere delle linee guida. La propria arte ed il proprio stile si costruisce con il tempo, per violare le leggi devi prima conoscerle. 

Qualche consiglio pratico però voglio dartelo e, se ben applicati, vedrai il tuo modo di comporre le foto ne avrà un gran giovamento. 

  • DAI UN TITOLO ALLA TUA IDEA quando scatti, dai un titolo alla tua idea che intendi realizzare e cerca di rappresentarlo nella maniera più chiara e semplice possibile. Se il titolo della tua foto è La Torre  Effeil, non puoi scattare una foto a Parigi dall’alto utilizzando un 14 mm, Molto probabilmente il tuo soggetto sarà identificabile essendo molto conosciuto, ma se volevi rappresentare un simbolo di quella città non l’hai fatto, il titolo nella tua mente doveva essere Veduta di Parigi dall’alto e non la Torre Effeil. Il mio è solo un esempio pratico e banale, ma te ne potrei fare a migliaia in base alle foto che vedo ogni giorno. Fare questo tipo di ragionamento ti porterà a muoverti meglio nelle regole compositive, le quali saranno influenzate da questo ragionamento fatto a monte. 
  • FAI UNA SCELTA, UNA e GIUSTA. Hai dato un titolo alla tua idea, allora adesso non ti resta che cercare di rappresentarla nel miglior modo possibile, per farlo servono delle scelte e soprattutto delle scelte giuste. Il TUO RAGIONAMENTO ora si deve muovere all’interno degli schemi e delle regole che abbiamo citato in precedenza. Prendiamo ad esempio la REGOLA DEI TERZI e vediamo quando il nostro ragionamento influenzerà anche l’applicazione di questa semplice regola.

 


Premetto che nella foto sopra riportata c’è l’applicazione di più regole compositive e questo è un bene per la lettura dell’immagine in quanto la stessa, oltre a mantenere delle proporzioni lineari che la nostra mente accetta correttamente (Regola dei Terzi), ha delle linee guida naturali che guidano l’occhio all’interno della stessa.  Questi approfondimenti li vedremo in un apposito webinar destinato alla composizione nella fotografia di paesaggio. In questo caso  (attenzione la suddivisione dei terzi non presuppone che stiate con il righello a vedere se il mare è un cm sotto o un cm sopra.

Voglio farvi capire quando la metodica di cui al punto 1 può influenzare le vostre scelte compositive. Titolo della mia idea: “Il trabocco mucchiola all’alba”. Partendo dal titolo, il soggetto principale della mia foto sarà il TRABOCCO. In questo caso il soggetto principale occuperà ⅔ della mia immagine. Non potevo dare ⅔ al cielo e ⅓ al trabocco, il titolo della mia idea sarebbe stato diverso, da IL TRABOCCO all’ALBA a l’ALBA sul TRABOCCO. Sembra una cosa veramente banale e di poca sostanza ma che fa la differenza, fidatevi. Io ho fatto una scelta ben precisa e l’ho fatta già prima di fotografare. 

L’ho fatta nella mia mente e basterà solo trasformarla in fotografia. 

Durante i miei corsi sul campo ho avuto la possibilità di riscontrare frequentemente la mancanza di questi ragionamenti sulla composizione ed è veramente un peccato. 

Una foto mal composta è una foto che non ha nessun valore e ribadisco NESSUNO. 

La fotografia di paesaggio è fatta di scelte compositive, molto spesso quando queste scelte non sono fatte o sono fatte senza un minimo di ragionamento, avvengono i più grandi disastri fotografici. Ne vedo paesaggi fantastici dove è stato dato spazio a ⅔ di cielo ed ⅓ al primo piano. Allora faccio sempre le stesse domande. Ma la tua idea quel’è, il soggetto forte qual’è, mi rispondono sempre questo qui. Bene, ma nella tua foto i ⅔ sono occupati da altro, perchè? Mi rispondono: hai ragione non ci avevo pensato. 

A cosa avreste dato priorità nella seguente foto? Al cielo o al primo piano?

 La risposta è semplice, almeno per me. Al primo piano. La scelta non può non essere che questa. ⅔ Primo piano ed ⅓ cielo. 

Titolo della mia idea: “La fantastica scogliera scogliera di playa de la Barrika, la spiaggia dei draghi sommersi”

Come vedete il titolo della mia idea è abbastanza articolato, di quasi difficile comprensione, ma l’immagine la contiene tutta all’interno senza che io debba aggiungere altre parole, tutto questo applicando correttamente delle semplici regole compositive. Non servirà neanche aggiungere un titolo all’immagine, tanto parlerà lei, al massimo solo il luogo. 

Naturalmente sono state usate anche delle linee guida naturali per guidare l’occhio, però il concetto principale di ripartizioni degli elementi all’interno della scena rimane quello espresso in precedenza. 

Essendo paesaggisti capitano anche situazioni dove la scelta è resa ancora più difficoltosa da albe e tramonti infuocati, li è ancora più difficile scegliere, però va fatto. ⅓ al cielo non è poi cosi poco, soprattutto se trattasi di foto verticali. Poi se proprio lo spot ve lo consente 50% e 50% e via cosi. 

  • L’OCCHIO VUOLE LA SUA PARTE è una frase congeniale per la fotografia. L’occhio umano va guidato all’interno dell’immagine, non ci possono essere elementi di disturbo o che blocchino la lettura della stessa.  Ricorda sempre che nel mondo occidentale il nostro cervello legge l’immagini come ste stessi leggendo un libro, quindi da sinistra a destra con l’unica differenza che nella fotografia la visione tende sempre a partire dal basso verso l’alto. Ogni elemento fuori posto  ovvero collocato male all’interno della composizione, bloccherà la lettura dell’immagine. E se l’occhio si blocca, si blocca tutto il messaggio della nostra foto. L’occhio deve scorrere all’interno dell’immagine e raggiungere l’infinito, senza ostacoli, ecco perché molto spesso si usa dire anche che LESS IS MORE, meno è meglio. Inserire troppi elementi all’interno della composizione può risultare confusionario e distrarre la lettura dell’immagine. Quindi semplicità è la parola d’ordine;

 

LA POST-PRODUZIONE 

è  importantissima ma non potrà mai assumere la stessa valenza di una foto composta bene (marchiatelo a fuoco sulla vostra pelle. 

Sbagliare una composizione è nel 90% dei casi una situazione non recuperabile neanche in post. Si può migliorare, tagliare, croppare, ma se si è sbagliata la composizione generale, non c’è post produzione che tenga. 

Ecco perché secondo me, anche oggi, come accadeva molti anni fa, la concentrazione nella fase di composizione deve essere massima.

In confronto ai tempi fotografici ormai andati, oggi c’è più margine di correzione delle immagini, ma a tutto c’è un limite. Se lo varcate non si torna indietro. 

Tornando all’editing c’è da dire subito che  il livello generale è salito sempre di più negli ultimi anni. I file Raw con cui oggi si inizia a una fase di post produzione permettono un lavoro più facile e soprattutto più veloce. 

Ecco perché in determinate situazioni di scatto ci si può limitare a piccole correzioni e le nostre immagini sono già pronte. 

Un fotografo paesaggista oggi deve obbligatoriamente saper utilizzare determinati software e plugin. Tra i più importanti sono i seguenti:

Camera Raw (Plug-in di Photoshop)

Lightroom 

Photoshop 

Dico obbligatoriamente perché ogni foto ha bisogno di essere editata tramite un apposito software. Ti ricordo il Raw è un file grezzo e vuole la sua dose di modifiche. 

Se sciaguratamente stai scattando in JPG, la tua foto è stata post prodotta, ma non te ne sei accorto. L’ha fatto il software della tua macchina al posto tuo.   

Entrando brevemente nello specifico ti posso dire che nel caso tu volessi lavorare le tue immagini su Camera Raw o su Lightroom, gli strumenti di postproduzione a disposizione, sono gli stessi, Lightroom offre qualche possibilità in più come unire le immagini in un HDR a 32 bit, aprire le immagini come livelli su photoshop, creare cataloghi, creare ed importare preset, gestire la stampa etc etc. 

Il corredo di conoscenze BASE che un fotografo paesaggista dovrebbe avere in post produzione deve secondo me è il seguente:

Conoscere gli strumenti base di Camera Raw e Lightroom

Conoscere la possibilità di Mascheratura di Camera Raw e Lightroom 

Conoscere come unire più immagini in HDR

(Attenzione, non ho fatto accenno ad altri software tra cui luminar e capture one in quanto mi sono soffermato solo su quelli di maggiore utilizzo)

Non è detto che tutte le foto abbiano bisogno di stravolgimenti particolari e come detto in precedenza, sia Camera Raw e Lightroom offrono strumenti potentissimi, però bisogna saperli usare bene. 

Se si vuole salire di livello, lo studio si deve spostare su Photoshop dove si ha una possibilità di sviluppo maggiore grazie alla possibilità di lavorare su più livelli e di realizzazare ed utilizzare le maschere in maniera più accurata e precisa. 

Non credere sia qualcosa di difficilissimo da comprendere, è solo un sistema più ampio, pertanto pretende un periodo di applicazione maggiore. 

GLI ERRORI

Uno dei più grandi errori nella post produzione è quello di esagerare nel correggere le immagini andando a toccare i cursori in maniera indiscriminata. 

NO NO e poi NO

Fatte salve particolari situazioni, non è mai corretto spostare i cursori in maniera troppo marcata, come luci -100, chiarezza +100. Sono tutti interventi che vanno a rovinare la vostra immagine aggiungendo aloni e artefatti poco apprezzabili da chi ammirerà la tua foto 

Un altro errore fatale per un fotografo paesaggista è quello di credere che ogni tipo di foto possa diventare o essere qualcosa di speciale. Ecco che cosi ti troverai ad osservare immagini dove il sole è posizionato da un lato e le ombre sono poste al contrario. 

Continuo a ripetere, una foto nasce sul campo, in post-produzione si valorizza e si migliora.

Per aiutarti e darti qualche spunto, ti accenno velocemente ed in sintesi il mio workflow lavorativo su Photoshop

  1. Utilizzo Bridge per archiviare le immagini, spostarle, aprirle su Camera Raw;
  2. Su camera raw procedo ad una rapida modifica del file (Correzione profilo ottica, temperatura colore. 
  3. Una volta modificate su Camera Raw, sempre tramite bridge procedere all’apertura della mia o delle mie immagini su Photoshop e procedo con gli interventi di modifica accurata lavorando con apposite maschere sulle singole zone di Luci, ombre e mezzitoni;
  4. Gestisco le dominanti di colore;
  5. Utilizzo gli strumenti Creativi tra cui Dodge and Burn, Orton, Glow;
  6. Verifica e aumento della nitidezza dell’immagine;
  7. Esportazione jpg, salvataggio ed archiviazione del progetto. Non crediate sia difficile, basta solo pratica.

Ti mostro quali sono le potenzialità hanno comunque sia Camera Raw e quindi Lightroom, sia di  Photoshop.

Prima e Dopo Camera Raw

Prima Dopo

Prima e Dopo Photoshop

Prima Dopo

Con questo articolo ho voluto solamente darti qualche spunto su come affrontare un tuo flusso di lavoro corretto per la programmazione dell’immagine. non trattatando tra l’altro, altri elementi importantissimi e di lunga argomentazione, ovvero il possesso di una buona TECNICA DI SCATTO e LA CAPACITA’ di SAPER LEGGERE LA LUCE.  Quello lo farò con dei prossimi e distinti articoli e soprattutto nei miei corsi sul Campo.

Purtroppo molte cose si insegnano e soprattutto si imparano sul campo con esperienza e sbagliando in prima persona. 

Se vuoi puoi approfondire tutti gli aspetti trattati in sintesi in questo articolo, partecipando ad uno dei miei Workshop sul campo, dove toccherai con mano come si lavora da veri professionisti del Paesaggio, ti invito a visitare il mio Shop 

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